OncoUrologia: Oncologia urologica
I pazienti con carcinoma metastatico a cellule squamose ( SCC ) del pene hanno prognosi infausta e sono necessarie opzioni di trattamento quando fallisce la chemioterapia.
Sono stati presentati i risultati finali del trattamento con Panitumumab ( Vectibix ).
Sono stati inclusi pazienti con carcinoma a cellule squamose del pene non-operabile o metastatico, performance status ECOG di 0-2, e fallimento di almeno un regime chemioterapico.
I pazienti hanno ricevuto Panitumumab 6.0 mg/kg ogni 2 settimane fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile.
La risposta è stata valutata mediante esame clinico o RECIST ( Response Evaluation Criteria in Solid Tumors ) version 1.1 ogni 6 settimane, quando possibile.
Tra il 2010 e il 2013, sono stati trattati 11 pazienti.
Dopo una media di 5 somministrazioni di Panitumumab, è stato registrato 1 caso ciascuno di reazione avversa di grado 3 ( tossicità cutanea e diarrea ), e 2 casi di mucosite di grado 3.
Un paziente ha interrotto il trattamento a causa di tossicità cutanea.
Due pazienti hanno presentato remissione completa di noduli cutanei e di metastasi cutanee e linfonodali, rispettivamente.
Un paziente ha avuto una regressione parziale delle metastasi cutanee, e 2 pazienti hanno avuto malattia stabile ( beneficio clinico: 45.5% ).
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 1.9 mesi e la sopravvivenza globale mediana è stata di 9.5 mesi.
La presenza di metastasi viscerali ha mostrato una tendenza all'associazione con una sopravvivenza globale meno favorevole ( P=0.098 ).
In conclusione, Panitumumab è risultato attivo e sicuro nei pazienti con carcinoma metastatico a cellule squamose del pene altamente pretrattati.
Sono giustificati studi su combinazione di trattamenti o strategie sequenziali con chemioterapia, e in uno stadio di malattia precoce. ( Xagena )
Necchi A et al, Clin Genitourin Cancer 2015; Epub ahead of print
Xagena_Urologia_2015