OncoUrologia: Oncologia urologica
Le metastasi pancreatiche da carcinoma renale sono rare e il loro significato prognostico non è ben definito. br>
L'analisi ha valutato l'esito dei pazienti con metastasi pancreatiche trattati con terapie mirate o trattamento locale al pancreas.
I pazienti con metastasi pancreatiche da carcinoma renale trattati tra il 1993 e il 2014 sono stati identificati da 11 Centri europei. Le cartelle cliniche sono state revisionate in modo retrospettivo.
In totale, sono stati valutati 276 pazienti con metastasi pancreatiche, tra cui 77 ( 28% ) pazienti sottoposti a intervento chirurgico o a radioterapia al pancreas; 256 ( 93% ) hanno ricevuto terapia sistemica.
Il tempo mediano dalla nefrectomia alla diagnosi di metastasi pancreatiche è stato di 91 mesi ( IQR 54-142 ).
Il tasso di controllo della malattia dopo la prima linea di terapie mirate è stato dell'84%, con una mediana di sopravvivenza libera da progressione di 12 mesi ( IC 95%, 10-14 ).
La sopravvivenza mediana globale è stata di 73 mesi ( IC 95%, 61-86 ) con una sopravvivenza a 5 anni del 58%.
La sopravvivenza globale mediana dei pazienti sottoposti a trattamento locale è stata pari a 106 mesi ( IC 95%, 78-204 ) con una sopravvivenza a 5 anni del 75%.
All'analisi multivariata, la nefrectomia ( hazard ratio, HR = 5.31; IC 95%, 2.36-11.92; P inferiore a 0.0001 ), il punteggio prognostico MSKCC / IMDC ( HR = 1.45, IC 95%, 0.94-2.23 per rischio intermedio vs buono; HR = 2.76 IC 95%, 1.43-5.35 per il rischio cattivo vs buono; P= 0.0099 ) e il trattamento locale diretto al pancreas ( HR = 0.48; IC 95%, 0.30-0.78 P = 0.0029 ) erano associati alla sopravvivenza globale.
La differenza in termini di sopravvivenza globale mediana tra i pazienti con metastasi pancreatiche e quella riportata in un gruppo di controllo abbinato di pazienti con carcinoma a cellule renali e con metastasi extrapancreatiche è risultata statisticamente significativa ( P inferiore a 0.0001 ).
Le metastasi pancreatiche da carcinoma a cellule renali di solito si verificano anni dopo la nefrectomia, sono associate a un comportamento indolente e a una sopravvivenza prolungata.
Le terapie mirate e gli approcci locoregionali risultano attivi e raggiungono un alto tasso di controllo della malattia. ( Xagena2016 )
Grassi P et al, PLoS One 2016; 11 (4): e0151662
Xagena_UrologiaOncologica_2016
