OncoUrologia: Oncologia urologica
L'accettazione crescente della sorveglianza attiva si traduce in un numero rilevante di pazienti sottoposti a prostatectomia radicale dopo più sessioni di biopsia a causa della progressione del tumore.
L'effetto di ripetute biopsie sugli esiti funzionali dopo prostatectomia radicale rimane controverso.
Complessivamente, sono stati analizzati 11.140 pazienti sottoposti a prostatectomia radicale dal 2007 al 2015 ed è stato esaminato il numero di sessioni di biopsia ( 1 vs 2 vs 3 o superiore ) prima della prostatectomia radicale.
È stata valutata l'associazione tra il numero di sedute di biopsie e la disfunzione erettile, e l’incontinenza urinaria.
In totale 9.797 pazienti ( 87.9% ) hanno avuto 1 biopsia, 937 ( 84% ) 2 biopsie e 406 ( 3.6% ) 3 o più biopsie.
L'età media era di 65 anni.
L'aumento delle sessioni di biopsie è risultato associato all'età avanzata alla chirurgia ( 1, 2 e 3 o più biopsie: 65, 65 e 67 anni, P minore di 0.001 ); 982 ( 45.9% ), 906 ( 57.9% ) e 597 ( 60.9% ) pazienti hanno raggiunto la potenza rispettivamente 1, 2 e 3 anni dopo la prostatectomia radicale.
All’analisi aggiustata la ripetizione di biopsie comparata alla biopsia iniziale non ha avuto influenza sulla disfunzione erettile a 1, 2 e 3 anni.
A 1, 2 e 3 anni dalla prostatectomia radicale, 6.107 ( 87.9% ), 4.825 ( 90.9% ) e 3.696 ( 91.6% ) pazienti hanno raggiunto la continenza.
Il numero di sessioni di biopsie non ha avuto influenza sulla incontinenza urinaria al follow up.
In conclusione, i risultati hanno dimostrato che i tassi di disfunzione erettile e incontinenza urinaria sono comparabili tra i pazienti sottoposti a prostatectomia radicale dopo le sessioni iniziali e ripetute di biopsie.
Ciò è importante durante la sorveglianza attiva.
Non sono previsti esiti funzionali avversi se la sorveglianza attiva viene sospesa e la prostatectomia radicale viene contemplata come opzione terapeutica. ( Xagena )
Rosenbaum CM et al, Urologic Oncology 2018; 36: 91.e17-91.e22
Xagena_OncoUrologia_2018