OncoUrologia: Oncologia urologica
La recidiva tardiva del carcinoma a cellule renali non è un evento raro. Uno studio retrospettivo ha analizzato le caratteristiche clinico-patologiche e l'esito dei pazienti trattati con Sorafenib ( Nexavar ), Sunitinib ( Sutent ) e Pazopanib ( Votrient ) per il carcinoma renale recidivante tardivo.
I dati sono stati raccolti da 21 Centri italiani coinvolti nel trattamento del carcinoma renale metastatico. La ricaduta tardiva è stata definita come un tempo superiore a 5 anni dopo l’iniziale nefrectomia radicale.
Un totale di 2.490 pazienti sono stati esaminati e 269 ( 11% ) sono stati inclusi nello studio. 190 pazienti ( 71% ) hanno ricevuto terapia di prima linea con Sunitinib, 58 ( 21% ) con Sorafenib e 21 ( 8% ) con Pazopanib.
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 20.0 mesi per Sunitinib ( IC 95%, 17.0-25.1 ), 14.1 mesi per Sorafenib ( IC 95%, 11.0-29.0 ) e Pazopanib ( IC 95%, 11.2-non riportato ).
All’analisi multivariata il punteggio MSKCC e le metastasi a linfonodi, fegato e cervello erano associati alla peggiore sopravvivenza generale, mentre le metastasi pancreatiche erano correlate a più lunga sopravvivenza.
Inoltre, l'età, il punteggio MSKCC e le metastasi cerebrali erano associate a peggiore sopravvivenza libera da progressione.
In conclusione, i pazienti con carcinoma a cellule renali con recidiva tardiva sembrano presentare un pattern caratteristico di diffusione metastatica senza mostrare significative differenze in termini di sopravvivenza libera da progressione tra Sorafenib, Sunitinib e Pazopanib. ( Xagena2015 )
Santoni M et al, J Urol 2015; 193: 41-47
Xagena_UrologiaOncologica_2015