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Caratterizzazione genomica del carcinoma uroteliale del tratto superiore


Nonostante un aspetto istologico simile, il carcinoma uroteliale del tratto superiore ( UTUC ) e il carcinoma uroteliale della vescica ( UCB ) hanno epidemiologia distinta e differenze clinicopatologiche.

E’ stato verificato se le differenze tra carcinoma uroteliale del tratto superiore e carcinoma uroteliale della vescica risultino dalla diversità biologica intrinseca.

È stato analizzato il DNA tumorale e germinale dei pazienti con carcinoma uroteliale del tratto superiore ( n=83 ) e carcinoma uroteliale della vescica ( n=102 ) per identificare mutazioni somatiche e alterazioni nel numero di copie in 300 geni associati al cancro.

Sono stati descritti i pattern di co-mutazione e alterazioni nel numero di copie nel carcinoma uroteliale del tratto superiore.
Sono state anche confrontate le frequenze di mutazione nel carcinoma uroteliale del tratto superiore di alto grado ( n=59 ) e carcinoma uroteliale della vescica di alto grado ( n=102 ).

  Il confronto tra carcinoma uroteliale del tratto superiore e carcinoma uroteliale della vescica di alto grado ha rivelato differenze significative nella prevalenza di alterazioni somatiche.

I geni alterati più comunemente nel carcinoma uroteliale del tratto superiore di alto grado hanno incluso FGFR3 ( 35.6% vs 21.6%; P=0.065 ), HRAS ( 13.6% vs 1.0%; P=0.001 ) e CDKN2B ( 15.3% vs 3.9 %; P=0.016 ).

I geni meno frequentemente mutati nel carcinoma uroteliale del tratto superiore di alto grado hanno incluso TP53 ( 25.4% vs 57.8%; P minore di 0.001 ), RB1 ( 0.0% vs 18.6%; P minore di 0.001 ) e ARID1A ( 13.6% vs 27.5%; P=0.050 ).

Poiché il test è stato limitato ad alterazioni genomiche in un panel mirato, non sono stati analizzati mutazioni rare e cambiamenti epigenetici.

In conclusione, il carcinoma uroteliale del tratto superiore di alto grado mostra uno spettro di alterazioni genetiche simile a quello di carcinoma uroteliale della vescica di alto grado.
Tuttavia, ci sono state differenze significative nella prevalenza di numerosi geni mutati in modo ricorrente tra cui HRAS, TP53, e RB1.
Dato che sono stati sviluppati e testati inibitori mirati, questi risultati potrebbero avere importanti implicazioni per la gestione sito-specifica dei pazienti affetti da carcinoma uroteliale. ( Xagena2015 )

Sfakianos JP et al, Eur Urol 2015; 68: 970-977

Xagena_Urologia_2015



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